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VACCINO COVID: LIBERTÀ PERSONALE O RESPONSABILITÀ CIVILE?

VACCINO COVID: LIBERTÀ PERSONALE O RESPONSABILITÀ CIVILE?

Nelle ultime settimane il dibattito pubblico si è concentrato tutto sul tema vaccino covid che sembra essere pronto.
In mezzo alla tempesta mediatica di notizie vere, false, ma soprattutto completamente contrastanti è difficile e faticoso riuscire a formarsi una propria opinione e poi decidere. Inoltre, come vedremo, la campagna vaccinale punta sulla persuasione facendo leva sul creare imbarazzo, disagio e una forma di emarginazione sociale su coloro che decideranno di non vaccinarsi.
Un confine sempre più fragile tra rispetto dei diritti costituzionali e delle libertà personali e imposizioni dall'alto in nome della responsabilità civile in difesa dei più deboli.

 

VACCINO COVID, le leve persuasive dello spot. (Il Fatto Quotidiano del 14/12/2020)

È partita la campagna per la vaccinazione anti Covid, con un primo spot molto persuasivo, quindi

interessante da analizzare. Lo slogan della campagna è “L’Italia rinasce con un fiore”. Il fiore in

questione, il simbolo della campagna, è la primula. Ne spiega il motivo l’architetto Stefano Boeri che lo ha ideato: “Questa idea di una primula che ci aiuti ad uscire da un inverno cupo è il messaggio che vogliamo dare. Il fiore è il segnale di inizio della primavera, un simbolo di serenità e rinascita. I 1500 gazebo dove verranno somministrati i vaccini avranno la forma di questo fiore. Le piazze sbocceranno, quindi, visivamente con un fiore”, ha spiegato Boeri.

Chi aderisce alla campagna presso dei gazebo in piazza, come accadrà con chi si vaccinerà, indossa un nastro colorato facendo scattare due leve persuasive:

La prima è la riprova sociale: vedendo che altri hanno aderito alla campagna, siamo più stimolati a

fare lo stesso. La seconda è il passaparola: chi vede il tuo nastro (per esempio di colore rosa)

potrebbe chiederti, per curiosità, cosa rappresenta. In questo modo la persona che ha sposato la

campagna riceverà un facile assist per parlare all’altro della battaglia che sta sostenendo.

Ma c’è una terza leva più sottile e ancora più efficace:

Se in un luogo pubblico quasi tutti indosseranno la primula – dichiarando così di essersi vaccinati – quelli che non la indosseranno saranno visti meno di buon occhio e verranno isolati. Questo imbarazzo potrebbe spingere molti indecisi a scegliere di vaccinarsi.

Il video inizia parlando del disagio che hanno vissuto gli italiani durante il lockdown (allo scopo di persuadere la maggioranza degli italiani a vaccinarsi, è più efficace associare dolore ai mesi passati in casa.)

La voce narrante dello spot poi parla della primula, la cui rinascita in primavera sarà anche la nostra. La musica cambia, da triste diventa motivazionale. Un uomo si toglie la mascherina come gesto di liberazione e ancora una volta la vecchia narrazione del Governo viene ribaltata. Ora indossare la mascherina viene riconosciuto come un peso. Un’altra leva..

Alla luce di questa analisi siamo chiamati a decidere su un tema davvero scottante a tutti i livelli, decisione che avrà inevitabilmente delle implicazioni anche pesanti sulla nostra vita di tutti i giorni.

Per chiarirci le idee, ecco un excursus del dibattito tutto Italiano di questi giorni sul tema vaccino covid:

  • Roberto Burioni virologo (il tempo.it)

“Vaccinarsi non è un atto di protezione individuale, ma un gesto di responsabilità civile che rende la nostra comunità più sicura e difende i più deboli e sfortunati. Chi pretende di non vaccinarsi facendo i propri comodi in nome della libertà, rende la comunità più vulnerabile, fa del male ai più deboli e ai più fragili e questa non è libertà. La libertà è un’altra cosa.. »

  • Giulio Tarro virologo (Corriere dello Sport)

Sostiene che il vaccino covid non serva e attacca Burioni..

Secondo lui la soluzione al virus è raggiungere l’immunità di gregge , ma non attraverso il vaccino per il quale servono almento 18 mesi di sperimentazione per non avere rischi e garantire efficacia. Cosa che ritiene impossibile dato che il virus muta molto velocemente, ogni 5 giorni.

Sostiene inoltre che tutte le morti attribuite al covid non siano dipese solo da covid, che le chisure drastiche siano state solo un tentativo di bloccare un qualcosa di non gestibile ma così si è fatto peggio. Secondo lui le malattie infettive da sempre si combattono con l’isolamento dei soli soggetti infetti.

  • Andrea Crisanti (Rai news) direttore di microbiologia e virologia dell’università di Padova

Non si ritiene affatto contrario, ma ha affermato il 20/11/2020 che oggi non farebbe il vaccino perché oggi non ci sono ancora le conoscenze sufficienti.

Affermazione ritenuta “gravissima” da Bassetti perché insinua dubbi sulla scientificità dei vaccini e fuorviante per la gente.

  • Matteo Bassetti (intervista su Adnkronos) infettivilogo

“sono disposto a farmi il vaccino a capodanno”, sostiene che il vaccino Covid sia più sicuro dei vaccini tradizionali proprio perché non contiene proteine del virus ma grazie a questa tecnica rivoluzionaria  viene inoculato RNA, un messaggio, una specie di ologramma del virus. Questa tecnica aprirà la strada anche ad altri vaccini..

  • Cristina Cassetti (intervista a Corriere della Sera) una delle figure chiave del Niaid istituto di ricerca su allergie e malattie infettive con sede a Washington

La virologa italiana invita alla calma, “se è da considerare un miracolo che in soli 10 mesi di sperimentazione Pfizer abbia già i primi dati sull’efficacia di un vaccino, ci sono ancora molte cose da studiare, come ad esempio l’effetto del vaccino sulle infezioni asintomatiche”

  • Giorgio Palu’ (corriere.it) presidente uscente della società europea e italiana di virologia

Non è contrario al vaccino ma dice che serve cautela in merito allo studio su effetti collaterali gravi (è la prima volta che si usa una molecola di RNA che può innescare una risposta infiammatoria) e su quanto a lungo perduri l’immunità. Sarebbe invece più opportuno investire sulla cura attraverso gli anticorpi monoclonali.

Si ritiene contrario ai lockdown anche perché si tratta di un virus con bassa letalità (è meno letale degli incidenti stradali e delle polveri sottili che respiriamo)e su un’intervista su Libero sostiene che col virus dovremo imparare a conviverci proprio perché il virus cerca di convivere con l’uomo per sopravvivere egli stesso, ed è nel suo interesse non ucciderlo, in Italia per esempio è già mutato in una forma letale allo 0,4% (sars, mers e vaiolo lo sono al 30%), probabilmente rimarrà con noi in una forma meno violenta.

  • Alessandro Meluzzi psichiatra, criminologo, saggista,politico (Imola oggi )

“Vaccino si o no? Io dico no.

E poi che tipo di vaccino ? con che tipo di tecnologia e di rischio di modificazione genetica che tra l’altro finora è vietata dalle leggi europee, ma che come ben si sa, sotto la pressione della psicopolizia farmaindustriale e dei suoi immensi profitti e poteri alla Bill Gates, le leggi possono essere cambiate in un attimo.Tutti sono in attesa del vacino salvifico ma i vaccini che producono cambiamenti genetici definitivi hanno, io credo, il più alto tasso di rischio e sono molto preoccupato a vedere il ministro Speranza che annuncia che lo stato saprà essere molto convincente anche senza obbligo per convincere gli italiani a ricevere il vaccino”.

Inoltre ritiene non sia possibile fare un vaccino per un virus RNA perché muta continuamente. Secondo lui ci sarà un finto vaccino, con una durata molto limitata che servirà solo a risanare le casse delle case farmaceutiche.

Sostiene ci sia il bavaglio alla comunicazione, troppi  video censurati e rimossi grazie al potere della finanza internazionale, pervasiva a livello planetario.

Ritiene molto grave non aver fatto le autopsie ai morti che erano stati intubati, perché ritiene che sia stata la somministrazione di ossigeno ad uccidere in presenza della coagulazione intravasale disseminata, mentre si sarebbero potuti salvare con l’eparina.

  • Mariano Amici (Agenzia giornalistica opinione) medico di base Asl 6 Roma, gastroenterologo e medico dello sport

Ha presentato e vinto il ricorso al Tar del Lazio contro l’obbligatorietà del vaccino antinfluenzale che era stata imposta con un’ordinanza della regione. La motivazione del Tar è stata che “l’ordinamento costituzionale non tollera interventi regionali di quel  genere”

Ritiene che il vaccino non sia realizzabile proprio perché il virus ha già subito innumerevoli mutazioni.

Si dice preoccupato per le evidenti ripercussioni anche di natura personale e psicologica causate dai provvedimenti restrittivi che secondo lui sono basati su statistiche errate perché basate su errate modalità diagnostiche, ovvero sui tamponi che definisce scientificamente non affidabili e non diagnostici.

  • Massimo Citro (open.online) medico, ricercatore scientifico, psicoanalista di Torino

Sostiene che questa crisi sia stata costruita ad hoc, che sia una specie di truffa made in Cina, che il virus sia stato modificato in laboratorio a Wuhan nel tentativo di creare un vaccino per AIDS, difatti contiene delle sequenze di HIV che sono state innestate in laboratorio (notizia diffusa dal dott. Montagnier, biologo e virologo che scoprì il virus dell’HIV, che è stato aggredito dalla comunità scientifica).

Il virus COVID sarebbe stato reso altamente contagioso e infettivo proprio da questi inserti eppure la comunità scientifica continua a negarlo.

Il dott. Citro sostiene sia importantissima la prevenzione e ritiene una lacuna molto grave da parte del sistema non averne parlato.

Per quanto riguarda il vaccino sostiene che vi sia anche  l’intento di inoculare i quantum-dots (scatolette di elettroni che possono essere iniettati nel corpo e poi messi in entanglement per farli addirittura dialogare con il 5g utilizzando la memoria dell’acqua delle nostre cellule, per attuare un livello più alto di controllo nei confronti della popolazione.)

  • Pierpaolo Sileri (il sole 24 ore) vice ministro della salute

“sul tema dell’obbligatirietà il piano sui vaccini andrà in Parlamento, dovrebbe essere inserita una obbligatorietà per fasce di età, lo schema dovrebbe ricalcare quello del vaccino antinfluenzale, per raggiungere l’immunità di gregge è necessario che il 70% della soglia venga superato”. Ma il: 14/12/2020 09:51 su adnkronos aggiunge :

“Io credo che la popolazione richiederà il vaccino e non ci saranno problemi. Ma se dopo un anno si sarà vaccinato solo il 30% della popolazione, allora qualche forma di obbligatorietà sarà necessaria.

  • Stefano Montanari (Adnkronos) scienziato esperto in nanopatologie, divulgatore scientifico no vax

Attacca il viceministro Sileri poiché ritiene che il covid non sia una malattia vaccinabile dato che muta velocemente, in merito all’obbligo vaccinale tuona : “obbligatorio non esiste, lo dice espressamente  l’articolo 32 della Costituzione, la libertà personale è inviolabile. Ci sono fior di trattati internazionali che l’Italia ha firmato che lo ribadiscono, compresa la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo” .

e la moglie Antonietta Gatti  (scienziata esperta di biomateriali) dice “qualcuno ha già detto che il ceppo di Wuhan è diverso da quello italiano e anche da quello tedesco, inoltre sono tutti già mutati, quindi fare un unico vaccino per tutti è tecnicamente impossibile, infine prima di immettere qualcosa nel corpo umano bisogna studiarlo bene”

  • L’immunologo dott. Fauci (la repubblica ) vuole distinguere fra un dibattito molto più vasto denso di implicazioni etiche e morali e l'urgenza di poter distribuire nella normalità un vaccino sicuro per debellare il Covid. Secondo lui, una cosa infatti sono gli esperimenti di eugenetica o modifiche di strutture genetiche nel feto o i sospetti che nei laboratori di Wuhan qualcosa sia andato storto. Ma le ricerche per cure e vaccini in genere che possono salvare la vita a esseri umani non devono, non possono essere assimilate alla problematica etica che riguarda esperimenti estremi e spesso teorici e ai margini di quel che può accettare la società civile.
  • Ilaria Capua virologa (intervento a Di Martedi su la 7)

Non è contraria al vaccino, anzi lo ritiene indispensabile per rallentare il virus, e aggiunge che si dovranno vaccinare da subito medici e infermieri.

Sostiene anche che il paziente vaccinato sia protetto ma possa trasmettere la malattia diventando un veicolo di contagio per i non vaccinati. Burioni la smentisce ma afferma che per il vaccino COVID in effetti ancora sia chiaro..

  • Penso che dobbiamo stare attenti, mentre ci vacciniamo, a non sovrinterpretare i risultati”, ha detto Tal Zaks, direttore medico di Moderna ad Axios. “I nostri risultati mostrano che questo vaccino può impedirti di ammalarti e può impedirti di ammalarti gravemente. Non mostrano che ti impediscono di trasportare potenzialmente questo virus in modo transitorio e di infettare altri”.
  • (corriere della sera ci riporta:) «Chi ha già avuto il Covid non si deve vaccinare perché ha degli anticorpi naturali». Lo ha detto Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell’Istituto Spallanzani, infettivologo del Comitato tecnico scientifico, intervenuto a «Radio anch’io». «Semmai si dovrà controllare il livello di anticorpi e quando questi dovessero scendere si può considerare una vaccinazione», ha spiegato Ippolito.
  • Di parere opposto l’infettivologo genovese Matteo Bassetti che su Facebook sostiene la necessità di «vaccinare sia chi non ha mai fatto l’infezione da SarsCoV-2 che chi l’ha già fatta perché non si sa per quanto tempo durino gli anticorpi».

Infine vorrei concludere la carrellata con questa notizia…

  • (corriere della sera) Niente vaccinazioni contro il Covid? Niente cure gratis. San Marino sceglie di imboccare una linea intransigente verso quanti rifiuteranno di tutelarsi contro il contagio da coronavirus. La proposta è stata avanzata dal segretario di Stato alla sanità Roberto Ciavatta e verrà presto sottoposta al vaglio del Congresso di Stato, l’assemblea legislativa. Le vaccinazioni per la popolazione sanmarinese cominceranno nei prossimi mesi, quando il farmaco sarà disponibile anche in Italia e secondo gli intendimenti sarà messo a disposizione gratuitamente. L’attuale legge della Repubblica del Titano prevede che la vaccinazione anti Covid sia facoltativa ma d’altro lato il pericolo non viene sottovalutato; così è stata avanzata la proposta di mediazione: chi rifiuterà la profilassi ma si ammalerà di Covid dovrà pagare di tasca propria le prestazioni sanitarie legate alla cura del virus. Una sorta di deterrente, dunque, che fa leva sull’aspetto economico. «Gli esperti della commissione vaccini dell’Istituto di sicurezza sociale, si sono detti d’accordo - ha precisato il ministro Ciavatta - Il vaccino a San Marino sarà gratuito e disponibile per la popolazione e qualora si decida di non sottoporsi per scelta e non perché si fa parte di categorie escluse, come ad esempio gli allergici o per altri motivi sanitari, allora si dovranno pagare le cure per un eventuale contagio».

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